U.B.C.

Il progetto Unità Beni Culturali nasce con l’intenzione di formare organizzazioni di volontariato di Protezione Civile A.N.C. per concorrere con gli Enti Pubblici preposti, nelle attività connesse al recupero e alla messa in sicurezza di Beni Culturali a rischio  e/o danneggiati a causa di  calamità o altri eventi minori. Nel 2017, con 51 siti Unesco, oltre 200.000 beni architettonici, monumentali e archeologici, 3.400 musei e circa duemila aree e siti archeologici, l’Italia ha il primato mondiale dei beni culturali Patrimonio dell’Umanità.
Questo è ancora più sorprendente se si considera il rapporto con la superfice, al secondo posto vi è la Cina con 50 siti Unesco ma con una superficie nazionale estremante più vasta dell’Italia. Questo primato, legato alla storia che ha segnato la nostra penisola, impegna la Nazione a mantenere e proteggere un patrimonio che non è solo italiano, ma che appartiene al mondo e, data la densità, è un compito difficile, ma al tempo stesso stimolante.
Nel “Rapporto sul dissesto idrogeologico in Italia” 2017 dell’Ispra, sono mappati i Beni Culturali interessati da fenomeni franosi o idraulici e, purtroppo come prevedibile, la quasi la totalità dei siti di interesse architettonico/culturali sono a rischio emergenziale.
Molti dei centri storici e delle strutture architettoniche sono state edificate in epoche più o meno antiche (età romana, medioevo, ecc.), sebbene nel tempo riconsolidate, non sono state costruite con i moderni criteri antisismici o altro.
Per questo motivo, quando un evento calamitoso colpisce zone di questo tipo, la devastazione dei Beni Culturali è violenta, tutte le attività di recupero e messa in sicurezza del patrimonio culturale è estremamente importante ed attuale.
Mettere in salvo Beni culturali, ridurre o evitare i danni durante l’emergenza, significa proteggere testimonianze uniche della storia, della cultura e delle tradizioni di un popolo.
Tutelare le opere d’arte dopo un evento calamitoso consente di restituire il godimento di quei beni alla comunità, favorendo anche le possibilità di ripresa e sviluppo culturale ed economico dei territori colpiti da eventi calamitosi.